Dolce sposa o mia divina
notte e alba a te s’inchina
ora e ancor e più di prima
nel mio cuor, tra le mie dita.
Mente e anima in salita
ventre e massima, la mia sfida,
sù pei colli, quasi in cima,
ad un passo, o mia infinita.
La tua vita, la mia vita,
la mia vita, la tua vita,
non temere o Dolce Vita,
tu i miei apostrofi, la mia china.
O mia Soave, o mia Bambina,
o mia Gioviale, o mia Guardinga,
nel tessuto… di mattina…
tu, tessuta di lana e mirra.
O mia Amata, o mia divina
il mio orale a te si arringa,
guarda in alto, or la Vita,
non in basso, né una spina.
Or! Quel fior! Ch’eri prima
sboccia or, tra una cascina…
un color non eri prima
cento e ancor, or più di prima!
Mia Amata, mio Splendor,
mia primizia dell’amor
or “toccata” dal calore
di malizia non più ancor!
O mia Alba! O mio Amor!
O mia Terr…a pien d’amor!
O mio infinito, niente o tutto:
Mo Cuishle!
– Fulvu(jh)s –
– Fulvio Di Costanzo –